La risignificazione è il processo concettuale e pragmatico con cui Pierpaolo Piccioli sta definendo la contemporaneità e il futuro della Maison Valentino.
Dal 19 Dicembre 2020 al 17 Gennaio 2021, negli spazi della Power Station of Arts di Shanghai, per la prima volta questo modo di fare e di pensare si concretizza in un’esperienza fisica curata da Mariuccia Casadio e Jacopo Bedussi con un allestimento creato da Kennedy London.
Un primo capitolo in cui i temi di Valentino sono stati estratti dall’archivio e dall’oggi per essere innestati in ambiti nuovi, concentrandosi su due codici precisi. La Stud, dalla sua nascita e nelle varie versioni successive fino alla Valentino Garavani Roman Stud, introdotta con la collezione Valentino Diary. E poi l’universo estetico dell’Atelier, tra botanica e abilità artigianale.
Un terzo codice, fondamentale e ubiquo è quello della Couture, o meglio del significato che Pierpaolo Piccioli dà del concetto di Couture: un modo di essere, di immaginare, di sognare. Un linguaggio poetico e romantico, ma anche concretamente visionario. Soprattutto un linguaggio leggibile e utilizzabile da tutti, che troviamo infatti qui traslato e concretamente applicato ad ogni prodotto Valentino e che anche i visitatori possono fare proprio.
La risignificazione implica un legame con la memoria di un’esperienza documentata, un archivio di dati. È citazione, recupero di segni, colori, motivi preesistenti. Ma non solo. È anche fondamentalmente appropriazione, modo personale di interpretarli, elaborarli, ricontestualizzarli nel nostro presente, rivisitando proporzioni e priorità, estetiche, tecniche e funzioni. E poi, sulla base di queste premesse, l’azzardo di proiettare quei segni verso un fuori.
Valentino: Re-Signify Part One non è una presentazione di moda. Né una mostra. È un’esperienza, un percorso multimediale pensato per scatenare il dubbio e la curiosità e che si pone l’intento di non offrire risposte. Un sistema aperto, che invita allo sviluppo di interpretazioni diverse e personali, tutte valide perché possibili, nel quale il passato e il presente della Maison Valentino interagiscono con la storia recente e contemporanea della ricerca artistica e visuale, dalla video arte al cinema underground, e dalla fotografia alla computer grafica. Portati a convivere e a confrontarsi in uno spazio che include una varietà di luoghi, traiettorie e punti d’incontro. Un mondo molteplice e possibile in cui troviamo architetture illusorie, capi della maison dal passato remoto o recente, scarpe e accessori delle collezioni Valentino Garavani Rockstud e Atelier, gli abiti fuori scala della Couture of Grace and Light, insieme a opere degli artisti Jacopo Benassi, Cao Fei, Jonas Mekas, Stanley Mouse, Robby Müller, Quayola, Anna Ridler, Rachel Rose, Sølve Sundsbø, Natália Trejbalová e Weirdcore.
Esplorazioni nel campo della ricerca scientifica e nelle fantasie che legano l’immaginario contemporaneo alla natura e all’ambiente anche urbano. Riferimenti alla memoria e all’attualità della Maison Valentino, insieme con tracce d’arte eclettiche e alternative, paradigmi di una ricerca a cavallo tra due secoli che di Valentino evoca i colori, le forme, e le strutture sottese. È un mondo possibile nel quale pensare, sperimentare, meravigliarsi, divertirsi. Un invito al piacere di scoprire, ricercare, smarrirsi e ritrovarsi in un flusso eterogeneo di suggestioni visive. Tra la moda, l’arte e l’altro. Tradizione, evoluzioni e mutazioni di uno stile e del suo intrinseco legame con le evoluzioni del tempo.