4 Bartender a confronto, in collaborazione con Havana Club

In occasione dell’evento DAME MÀS CALLE, una serata alla scoperta della street culture cubana e del rum, abbiamo avuto il piacere di portare avanti una collaborazione con Havana Club e rilasciare il primo articolo del format “A confronto”, dove quattro professionisti del loro settore si confrontano in un’intervista a quattro. Per l’occasione, a confrontarsi saranno quattro bartender, conosciamoli assieme. Un consiglio, leggi l’articolo fino in fondo perché scoprirai delle ottime ricette da creare con la tua bottiglia preferita di Havana Club.

I 4 Bartender a confronto, conosciamoli assieme

Nicoló Rossi 

Classe ‘91. Cresciuto professionalmente nella provincia bergamasca, si avvicina e viene assunto al Barrier di Bergamo nel 2017 dove: con la supervisione di Mauro Colombo, accresce il suo bagaglio d’esperienza fino a farsi conoscere in competizioni a livello internazionale come ad esempio la finale global di tio pepe 2018, vincitore della finale europea ti punch 2019,  e partecipante della world class italia 2021. La tipologia di miscelazione proposta è basata su prodotti semplici, alla portata di tutti, con l’obiettivo di creare combinazioni particolari ma d’impatto.
Nell’attesa di potervi ospitare in qualche serata di festa, vi aspetta al banco del Barrier per un drink in un’atmosfera conviviale ed elegante.

Massimiliano Dessi

Mi chiamo massimiliano sono toscano, faccio il barman e amo la cultura hip hop.
Ascolto musica rap fin da piccolo, crescendo non è cambiato niente, solo che adesso lo faccio con un daiquiri in mano spesso.

Salvatore Maniaci

Mi chiamo Salvatore Maniaci ma da sempre tutti mi chiamano Toti, ho 31 anni e sono di Palermo.
Da circa 8 anni mi sono avvicinato al mondo del bartending e oggi non potrei più fare un altro lavoro perché questa è la mia dimensione ideale.
Ho fatto diversi corsi di formazione in giro per l’Italia con l’EBS e la Campari academy, non solo di mixologist ma anche di flair infatti adesso faccio parte della WFA e ho il grado orange.
Ho lavorato in diversi locali, discoteche, hotel e villaggi. Sono sempre a caccia di nuove sfide e nuove esperienze mettendo a frutto nel contempo le competenze acquisite negli anni.
Havana mi ha accompagnato sin dall’inizio della mia carriera non solo per il suo rum che spesso è il protagonista dei miei drink ma anche per la sua bottiglia che sale on-stage durante le mie flair competition. Il mio motto è HARD WORK SPIRIT AND SOUL.
Ad maiora semper.

Manuel Quintiero

Manuel Quintiero italo-argentino nato a Salerno il 31 gennaio del 1985
Sin da piccolo segue le orme artistiche nel campo della pittura.
All’età di 14 anni espone la sua prima mostra personale in una galleria
di Salerno. L’avventura artistica lo porta ad esporre come artista contemporaneo
In collettive/mostre tra artisti affermati fino a pubblicazioni di magazine arte contemporanea e con la presenza della sua installazione all’arsenale di Venezia sede ufficiale della biennale.
Tra i 15 e i 16 anni conosce un franco algerino in uno dei quartieri degradati di Salerno che lo trascina sui passi della danza urbana (breakdance), una delle quattro discipline della scena hip hop, di seguito divento membro di una delle prime crew della scena hip hop salernitana (Cafardo) diventando così un “B. Boy” della scena hip hop campana.
All’età di 23 anni si avvicina al mondo dell’ospitality come aiuto cuoco successivamente cuoco passando alla sala per poi arrivare ad a occupare il ruolo da Bartender che lo spinto ad approfondire con studi e ricerca per la mixology.
L’ultimo bar prima di lasciare la sua città nativa fu il Negrito, bar diventato sin da subito uno dei punti di riferimento del buon bere. Negrito fu il nome assegnato al drink vincitore
Tra i finalisti dell Havana Club cocktail Gran prix 2017.
Dopo il viaggio a Cuba nella fantastica città di Havana si trasferisce a Padova dove intraprende l’avventura dell’apertura della Gineria diventando successivamente bar manager, dopo padova si trasferisce a Milano dove inizia la sua avventura nel suo primo cocktail bar milanese come bartender del bancone del Casa Mia Cocktail Bar, dopodiché si inoltro nell’avventura in uno dei più rinomati cocktail bar di Milano il Mag Café, nel frattempo era alle prese con un progetto dal nome Nice&nasty Bar con Anastasia Artamonova dove saranno ospiti con la prima tappa all’officina Milano, dry Milano dopodiché ospiti del Moscow bar show
Tra mosca e San Pietroburgo Con il mitzva bar, el Copitas, Paloma cantina, successivamente ospiti di don papa rum al bar convent di Berlino e con Perond Ricard Italia ospiti del Roma bar show Con del Maguey mezcal, Havana Club (customize your bottle) e con altos tequila alla punta expendio de agave.
Dopo questa meravigliosa avventura inizia la collaborazione come Brand Ambassador di Dictator rum e Colombian Gin.
Tra il 2019 e il 2020 avvia con il ruolo da bar manager uno dei nuovi e alternativi speakeasy di Milano il Dandelion. Attualmente collabora nel progetto Turbo Milano.

L’intervista a quattro

Come nasce la tua passione per questo mestiere ?

Salvatore Maniaci

Un giorno mi capitò di leggere una famosa citazione di Confucio: ” SCEGLI IL LAVORO CHE AMI E NON LAVORERAI NEANCHE UN GIORNO NELLA TUA VITA”. L’avevo già letta tante altre volte ma quel giorno fece scattare in me qualcosa d’ inaspettato e così decisi di deporre le armi nel vero senso della parola, ero nell’esercito e di prendere tin e bottiglia e pensai di far diventare la mia passione il mio mestiere. Ho sempre amato mangiare e bere bene ma spesso le due cose non vanno di pari passo e così ho iniziato a creare ciò che avrei voluto bere

Massimiliano Dessi

Nasce dallo spirito di condivisione che ho sempre avuto, dalla voglia inesauribile di parlare e ovviamente dall’amore per l’alcol.

Manuel Quintiero

La passione nasce dalla cucina, sono sempre stato attratto da i lavori creativi e di sperimentazione, cosi poco alla volta all’età di 23 anni mi avvicinai per la prima volta ad un bancone di un bar creando il mio primo drink, dirigendomi verso il percorso della miscelazione internazionale ai signature. Grazie alla mia passione interminabile per questo lavoro che sono stato per tre volte Bar Manager di tre cocktail bar con riscontri di ottimo livello, brand ambassador e bartender in alcuni dei migliori cocktail bar e progetti internazionali nella scena della bar industry. Sono passati ormai 13 anni dal primo cocktail. 

Nicolò Rossi 

La passione per questo mestiere nasce dall’esigenza di volermi esprimere nell’arte dell’ospitalità.  9 anni fa ero un impiegato per una multinazionale, ma per me non era abbastanza, ero alla ricerca di qualcosa di più gratificante per me stesso, quindi iniziai a lavorare nei weekend nei disco pub o nelle discoteche della provincia bergamasca. Dopo poco più di un anno presi la decisione che questa sarebbe stata la mia vita, mi licenziai dall’ ufficio e intrapresi il mestiere del barista.


Qual è il tuo processo creativo e le tue influenze per la creazione di un nuovo cocktail?

Salvatore Maniaci

Quando creo un nuovo cocktail voglio che siano coinvolti tutti i nostri sensi ma un cocktail non nasce mai per caso, c’è sempre qualcosa che mi ispira a farlo, può essere la persona che ho di fronte e dovrà berlo, un ricordo, un posto che ho visitato, un mio stato d’animo o una canzone.

Massimiliano Dessi

Le influenze possono essere infinite, io principalmente mi ispiro molto alla poesia e alla pittura; comunque cerco  sempre di creare cocktail di cui la gente non si stanchi, qualcosa che durante la serata, magari lo ordini 3-4 volte.

Manuel Quintiero

Di sicuro il primo passo è studiare un concept da eseguire con criterio.

  • A a cosa mi sto ispirando?
  • Cosa voglio ottenere? (gusto, olfatto, vista)
  • Qual è il mio obiettivo finale?

Fino ad oggi quello che più mi ha ispirato o influenzato come processo creativo è di sicuro la natura, le materie stesse che la terra ci ha donato e che continua a donarci.

Nicolò Rossi 

Il processo creativo è una delle parti più entusiasmanti del nostro mestiere, è quella parte di espressione che fa capire al cliente cosa ti piace o come ti piace bere una determinata categoria di drink. Personalmente quando creo penso molto alla mia clientela e a cosa potrebbe stupirli. Prendo carta e penna, spengo i social e faccio partire la fantasia.


I Social Network, al giorno d’oggi, sono entrati nella vita di tutti. Quando crei un nuovo cocktail dai molto peso all’immagine o ponderi presentazione e gusto?

Salvatore Maniaci

Un viaggio sensoriale parte dalla vista quindi l’immagine di un cocktail è importante ma non è tutto e per me la cosa fondamentale rimane sempre il gusto.

Massimiliano Dessi

Sicuramente su di un social l’immagine fa tanto, non essendo tutti esperti, spesso gli ingredienti vanno in secondo piano;  Ovviamente questo non vuol dire che non vada ponderato il gusto.

Manuel Quintiero

Sono entrambe fondamentali, do sempre peso all’immagine, è il primo biglietto da visita di ogni nostro lavoro. Il gusto e la presentazione ovvio che non c’è da discutere, sono la conseguenza di un buon risultato.

Nicolò Rossi 

Indubbiamente il lato estetico in un cocktail conta moltissimo. Come si dice: “anche l’occhio vuole la sua parte..”  qui entra in gioco l’effetto scenico che punta a diventare virale ed essere condiviso, creando un passaparola digitale. Quindi in fase di creazione puntiamo moltissimo sul perfetto equilibrio tra gusto e impatto visivo.


Cosa rappresenta Havana Club per te ?

Salvatore Maniaci

Havana Club mi accompagna sin dall’inizio della mia carriera non solo per il suo rum che spesso è il protagonista dei miei cocktail ma anche per la sua bottiglia che sale on-stage durante le mie flair competition.

Massimiliano Dessi

Sicuramente mi ricorda molto l’infanzia e i mojito pestati; è il mio rum di linea ed infine mi ricorda sempre l’enorme amore che ho per Cuba.

Manuel Quintiero

Sono ruffiano se rispondo con una sola parola? L’anima di CUBA. Ogni volta che stappo una bottiglia di Havana Club eseguo sempre il rito con la frase “UNO PARA LOS SANTOS”.

Nicolò Rossi 

Per me Havana Club è lo spirito perfetto per la miscelazione popolare, di strada. Ha un sapore intenso e diretto che arriva subito al punto. Per quanto mi riguarda Havana Club è insostituibile nella miscelazione tropicale cubana.


Dovessi dare un consiglio ad uno dei nostri lettori sul come intraprendere questa carriera cosa gli diresti ?

Salvatore Maniaci

A chi vuole intraprendere questa carriera direi di studiare, di informarsi e formarsi per comprendere le ricette e capire l’evoluzione del bere miscelato per poi farsi guidare dalla passione divertendosi.

Massimiliano Dessi

Gli direi che questo è un lavoro duro, ma anche il più bello del mondo, quindi sii curioso, paziente e intraprendente; ma sopratutto umile e sorridente.

Manuel Quintiero

E’ un lavoro che richiede molti sacrifici e tanto studio, se si è disposti a farli è gia un passo per ottenere dei buoni risultati. Fa si che diventi il tuo punto d’incontro, come ogni chiesa ha il suo prete ogni bar ha il suo bartender. Poi arriva la bravura nel saper fare da bere.

Nicolò Rossi 

Il consiglio che do ai lettori che pensano d’intraprendere questa carriera: non perdete mai la passione, esistono infinite combinazioni che si possono creare, questo lavoro è un arte che va tenuta viva!


Prima di ringraziarvi un’ultima cosa, una ricetta per un cocktail semplice da gustarci dopo la lettura di questa intervista. Ovviamente contente il Rum di Havana Club.

Salvatore Maniaci

Il cocktail che vi consiglio di gustare è Havana 7 cola, semplice ma dal gusto deciso e rinfrescante.

Massimiliano Dessi

Havana 3y 60ml
Lime 30ml
Liquore di Pesca 15ml
Sedano 1 gambo pestato
Bitter liquirizia  2 drop
Shakerato e servito in un tumbler
Con un gambo di sedano come guarnizione.

Manuel Quintiero

La Canchanchara è sicuramente una delle ricette che vi consiglio.
50 ml di Havana3
30 ml lime
22 ml di miele
a colmare acqua gassata, uno spicchio di lime e SALUTE!

Nicolò Rossi 

Personalmente amo la Canchánchara. Un cocktail semplice che bevo sempre volentieri dopo cena.
Spremiamo mezzo lime in un bicchiere per l’acqua
aggiungiamo pari quantitativo di miele e lo dissolviamo
infine una dose gentile della vostra bottiglia preferita di Havana Club
aggiungete ghiaccio, mescolate e divertitevi!

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